Nate nel 1992, in quello straordinario incubatore tecnologico e di idee che è la Silicon Valley californiana, le start-up company registrano un alto tasso di crescita, come poi anche in Italia.
Il termine start-up nell’immaginario comune viene associato a business innovativi creati da ragazzi visionari in un garage o a grandi imprese tecnologiche.
In realtà il termine start-up non ha ancora dei confini definiti e viene spesso confuso con la fase di inizio o start up di una impresa.
Ma allora esattamente cos’è una start-up? E in cosa consiste una start-up innovativa?
Continua a leggere per avere le risposte.
Il termine start-up nell’immaginario comune viene associato a business innovativi creati da ragazzi visionari in un garage o a grandi imprese tecnologiche.
In realtà il termine start-up non ha ancora dei confini definiti e viene spesso confuso con la fase di inizio o start up di una impresa.
Ma allora esattamente cos’è una start-up? E in cosa consiste una start-up innovativa?
Continua a leggere per avere le risposte.
START-UP, DEFINIZIONE – I 3 REQUISITI CHE NON POSSONO MANCARE
Come per ogni cosa bisogna partire, ad analizzare le start-up, dalla loro definizione: “Una start-up è un’organizzazione temporanea progettata per cercare un business model ripetibile e scalabile”.
Al momento non stati fissati dei parametri in base ai quali un’impresa può essere considerata una start-up.
Tuttavia a questo fine alcune utili indicazioni ci arrivano dalle definizioni date da alcuni Guru del settore.
Per Eric Reis “Una start-up è un organizzazione umana progettata per creare un nuovo prodotto o servizio in condizioni di estrema incertezza”.
Per Paul Graham invece “la sola caratteristica essenziale di una start-up è la crescita”.
Ma tra tutte la più popolare e universalmente accettata è quella data da Steve Blank nel suo libro “The Startup Owner’s Manual”.
Esistono comunque 3 requisiti che un business deve avere per essere considerato start-up e sono:
- Temporaneità: A differenza di un’impresa di piccole dimensioni, una start-up company nasce già con l’obiettivo di crescere rapidamente e trasformarsi in un’impresa di grandi dimensioni (scale-up company).
- Execution vs Ricerca: Altro elemento che differenzia una start-up dalle imprese tradizionali è la “ricerca” di un business model sostenibile. Per soddisfare i clienti, le imprese tradizionali mettono in atto un business model già sviluppato e validato (execution). Le start-up al contrario nella fase iniziale del loro sviluppo sono ancora alla “ricerca” di un modello di business innovativo che permetta loro di creare valore e che soddisfi al meglio i loro clienti. Proprio al fatto che si debba ancora “testare” sul mercato una formula imprenditoriale ancora non definita si lega l’alto rischio al quale questo tipo di imprese è associato. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una sperimentazione continua di prodotti/servizi che tiene conto dei feedback provenienti dai potenziali clienti e li incorpora nel prodotto stesso. Il metodo, come vedremo avanti, è alla base e funziona in combinazione con la metodologia Lean Startup di Eric Ries.
- Business Model ripetibile e scalabile: il modello di business di una start-up deve essere poi ripetibile nei suoi processi (ingegneria, marketing, ecc.) e su vari Paesi, in contesti e tempi differenti, oltre ad essere scalabile. Esso deve cioè permettere una crescita esponenziale in termini di dimensioni, fatturato e investimenti senza un proporzionale aumento dei costi. Altro esempio di business scalabile è quello relativo alla produzione di un oggetto per la casa da parte di un artigiano tradizionale e di un Maker Digitale. Il primo per costruire il medesimo oggetto che produce e vende il secondo impiega x ore, e circa lo stesso tempo per unità successive.
START-UP INNOVATIVA, DIFFERENZE CON LE STARTUP “BASE”
Dopo aver compreso cos’è una startup ed i cosa si differenzia da un’azienda tradizionale, soffermiamo ora l’attenzione su un particolare tipo di start-up: la start-up innovativa.
Una start-up innovativa trova la sua differenziazione da una startup base in requisiti che trascendono il servizio/prodotto che offre o il business model che adotta.
In realtà una start-up per definirsi “innovativa” deve rispondere a determinate norme.
Infatti L’art 25 del D.L. n. 179/2012 innanzitutto indica che per start-up innovativa si intende una società costituita in una delle seguenti forme:
- Srl (anche sotto forma di srl semplificata o a capitale ridotto – 1 euro)
- Spa
- Sapa
- Cooperativa
Dunque, una ditta individuale o una società di persone (ss o snc o sas) non può essere qualificata come una start-up innovativa e usufruire dei vantaggi correlati, che vedremo nei prossimi paragrafi.
Inoltre, per poter essere definita “innovativa” una start-up deve possedere anche i seguenti requisiti:
- Opera da un massimo di 5 anni. Se quindi la società è aperta da oltre 5 anni non è una start up;
- Ha la sede legale in Italia o in Europa. Se ha sede legale in Europa deve avere anche una filiale in Italia;
- La produzione non supera i 5 milioni di euro annui;
- Non distribuisce utili né li ha distribuiti in passato;
- L’oggetto sociale prevede lo sviluppo, la produzione, la vendita di prodotti o servizi ad alta tecnologia;
- Non è nata dalla fusione, scissione o cessione di altra azienda;
- Investe in Research and Development (Ricerca e Sviluppo) per almeno il 15% del più alto importo tra costo e valore della produzione. Quindi se per esempio il costo della produzione è di 80 mila euro mentre il valore è di 100 mila euro, allora si considera il 15% di 100.000 euro: la società deve sostenere almeno 15 mila euro di spese in ricerca e sviluppo;
- È titolare (o depositaria o licenziataria) di un brevetto industriale, biotecnologico, di un prodotto a semiconduttori o vegetale oppure di un software registrato presso il Registro Pubblico, purché tale brevetto sia collegato all’attività sociale dell’impresa;
- Il personale impiegato è altamente qualificato per almeno 1/3 dei lavoratori oppure per almeno 2/3 dei lavoratori laureati (laurea magistrale).
LE AGEVOLAZIONI PER LE START-UP INNOVATIVE
Le start-up in generale ed i particolare quelle innovative possono accedere ad una serie di agevolazioni.
Di seguito puoi trovare una breve rassegna delle principali agevolazioni rivolte alle start-up innovative.
Torneremo comunque presto sul discorso, per approfondire l’elenco delle agevolazioni rivolta alle start-up, non perdere i prossimi articoli.
Le principali agevolazioni a cui può accedere una start-up innovativa sono di tipo:
- Fiscale
- Lavoristico, dunque a livello di assunzione dei dipendenti
- Finanziario
Agevolazioni fiscali
Una start-up innovativa gode delle seguenti agevolazioni fiscali: Al momento dell’iscrizione presso il Registro delle Imprese non paga imposta di bollo né diritto annuale.
Se sei un soggetto IRPEF e hai conferito capitale in una start-up innovativa, puoi detrarre dall’IRPEF il 30% del capitale investito. Per esempio, supponiamo che tu abbia investito 10.000 euro, quando presenti la dichiarazione dei redditi annuale hai diritto a 3.000 euro di rimborso IRPEF. Per ottenere l’agevolazione è necessario mantenere il capitale investito nella start-up per almeno 3 anni.
Se sei un soggetto IRES (ossia una società), puoi dedurre dal reddito il 30% del capitale che hai investito in start-up.
I prodotti finanziari (azioni, quote…) assegnati a lavoratori e amministratori in qualità di remunerazione non formano reddito, sia a livello fiscale che contributivo, quindi sono esentasse (purché poi la start up non li riacquisti, dunque purché rimangano in mano al lavoratore (amministratore).
Agevolazioni su assunzioni dipendenti
La start-up innovativa può rinnovare un contratto a tempo determinato senza rispettare gli stop temporali previsti dalla normativa generale (10 o 20 giorni a seconda della durata del contratto). Quindi una volta scaduto il contratto può rinnovarlo subito, senza attese. Chiaramente si può rinnovare entro la durata massima prevista, dopodiché il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato.
Finanziamenti
L’accesso al credito non è sempre facile. Le start-up innovative possono contare sul Fondo Centrale di garanzia delle PMI, una garanzia statale che copre fino all’80% del prestito.
Come già precedentemente detto, torneremo nei prossimi giorni ad approfondire ulteriormente la conoscenza delle start-up innovative e delle agevolazioni a loro rivolte con nuovi articoli.
Intanto se hai necessità di una guida per l’avvio o la crescita della tua start-up, sia innovativa che non, puoi contare su di noi!
Scrivici subito all’indirizzo info@abinnovationconsulting.com oppure compila il modulo seguente.