A poco più di un anno dal lancio, Smart&Start si rinnova e si estende all’intero territorio nazionale. L'incentivo favorisce la diffusione di nuova imprenditorialità legata all’economia digitale, sostiene le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione dei risultati del sistema della ricerca e stimola il rientro dei «cervelli» dall’estero.
Analizziamo più approfonditamente il bando Smart&Start
Analizziamo più approfonditamente il bando Smart&Start
1. BANDO SMART&START, QUALI SONO LE FINALITÀ
Il regime di aiuto denominato Smart&Start, nato per promuovere le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata, si è rinnovato ed è ora finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative (come definite dall’art. 25, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012 e iscritte nell’apposita sezione del Registro delle imprese) ed è applicabile sull’intero territorio nazionale.
Il nuovo Smart&Start, che non prevede più i due incentivi «Smart» e «Start» ma è uno strumento unico «Smart&Start Italia» (DM 24 settembre 2014).
I benefici per le start-up innovative sono rappresentati da un finanziamento agevolato senza interessi, nella forma della sovvenzione rimborsabile, e, per le sole imprese costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, da servizi di tutoraggio tecnico-gestionale.
2. BANDO SMART&START, QUALI SONO GLI INTERVENTI AMMISSIBILI
Smart&Start Italia sostiene la Produzione di beni ed erogazione di servizi, che:
- si caratterizzano per il forte contenuto tecnologico e innovativo;
- si qualificano come prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale;
- si basano sulla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).
N.B. Sono escluse le attività di produzione primaria dei prodotti agricoli.
Smart&Start Italia finanzia Progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra
100 mila e 1,5 milioni di euro, per beni di investimento e/o per costi di gestione.
Tra le principali voci di spesa ammissibili troviamo:
per gli investimenti:
- impianti
- macchinari e attrezzature tecnologiche
- componenti HW
e SW - brevetti
- licenze
- knowhow
- consulenze specialistiche tecnologiche
per la gestione:
- personale dipendente e collaboratori
- licenze e diritti per titoli di
proprietà industriale - servizi di accelerazione
- canoni di leasing
- interessi su finanziamenti esterni
Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 2 anni successivi alla stipula del contratto di finanziamento.
Le start-up costituite da meno di 12 mesi beneficiano di servizi di tutoring tecnico-gestionale.
I servizi di tutoring, individuati in base alle caratteristiche delle start-up, sono finalizzati a sostenere la fase di avvio.
Si tratta di servizi specialistici (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, gestione dell’innovazione, altro) che possono includere anche scambi con realtà di rilievo internazionale.
3. BANDO SMART&START, CHI PUÒ PARTECIPARE
Al bando Smart&Start possono partecipare le Start-up innovative di piccola dimensione già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese.
Per start-up innovative si intendono le imprese che rispondono a precisi requisiti di legge, tra cui:
- società di capitali costituite da non più di 48 mesi, che offrono prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, con valore della produzione fino a 5 milioni di euro.
- Team di persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa in Italia, anche se
residenti all’estero o di nazionalità straniera.
Puoi trovare tutti i dettagli sui requisiti all’art. 25 del DL n.179/2012.
4. BANDO SMART&START, PER QUALE ENTITÀ DEL CONTRIBUTO
Smart&Start prevede che l’entità del contributo sia un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare:
- fino all’80% delle spese ammissibili (max € 1.200.000), nel caso in cui la start-up abbia una compagine costituita da giovani e/o donne o abbia tra i soci un dottore di ricerca che rientra
dall’estero. - fino al 70% delle spese ammissibili (max € 1.050.000) negli altri casi.
È prevista una quota a fondo perduto per le start-up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia,
Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano che restituiscono solo l’80% del mutuo
agevolato ricevuto.
Per accedere al bando Smart&Start puoi contare sul supporto del nostro esperto, scrivici subito all’indirizzo di posta elettronica info@abinnovationconsulting.com, oppure compila il modulo seguente.